◈ L’ARTE DEL TAMBURO E DELLA BANDIERA
Gli sbandieratori nel medioevo erano un reparto militare che con il movimento delle loro bandiere segnalavano il dispiegamento delle forze nemiche sul campo di battaglia. Le bandiere rappresentavano anche i colori della città e andavano difese ad ogni costo e non dovevano passare a mano nemica.
In guerra erano utilizzate dagli eserciti per mandare messaggi e ordini a reparti diversi, talvolta disposti anche a grandi distanze tra di loro: per fare ciò l’alfiere sbandieratore doveva eseguire movimenti e lanci precisi che dovevano essere interpretati inequivocabilmente.
Nei periodi di pace erano presenti nei vari tornei cavallereschi e si cimentavano nello sbandieramento facendo divenire i movimenti usati nei campi di battaglia un gioco di abilità e di coreografia. Le bandiere hanno una storia antichissima che si può far risalire fino agli Assiri e Babilonesi ed hanno sempre avuto un duplice scopo, bellico e ornamentale.
Il periodo di maggior utilizzo delle bandiere fu nel Medioevo e nel rinascimento quando oltre che come strumento di comunicazione militare erano utilizzate in Giostre, Tornei e feste di piazza per arricchire i fastosi cortei dei Principi, le cui insegne araldiche erano dipinte sui drappi.
Era al suono del tamburo che venivano fatti gli annunci sulle piazze a partire dal Medioevo. Il tamburo è stato utilizzato anche come mezzo di comunicazione. A partire dal XVI secolo, infatti, batterie di rullanti venivano utilizzate per comunicare istruzioni ai reggimenti di fanteria europei.